COSI’ I SUSSIDI ALLE RINNOVABILI ARRICCHISCONO IL MADE IN CHINA
Secondo Sun Tzu, la guerra è l’arte dell’inganno. La dissimulazione è una delle principali tattiche impiegate dall’intelligence economica (IE) cinese. Ad esempio, nel fotovoltaico italiano, aziende cinesi (come LDK Solar) avviano particolari joint venture con imprese nazionali fornitrici di pannelli solari. Sfruttando il marchio delle seconde, le prime “mascherano” la loro egemonia “a monte” (disponibilità della materia prima, il silicio, e nella produzione di celle fotovoltaiche), fase strategica per i forti profitti esistenti. A “monte” le aziende italiane sono invece deboli per la scarsa conoscenza tecnologica e per la limitata disponibilità di materie prime. La Cina ottiene, in tal modo, una maggiore autonomia distributiva sul territorio nazionale (accesso diretto alla clientela) e lo sfruttamento delle incentivazioni statali nel comparto (in Italia superiori alla media europea).
In Europa, l’attuale trend è orientato al contenimento degli aiuti, considerando il fotovoltaico non più come industria nascente. Anche in Italia seguire un tale trend (riducendo gli incentivi) contribuirebbe, oltre a rafforzare il mercato interno (aumentando la selezione basata sulla concorrenza), anche a tutelarlo dall’IE straniera (cinese e russa, in particolare) riducendo l’interesse speculativo per i significativi incentivi concessi.
Roma, 28 marzo 2011