IL BOOM DEGLI ASSET TOSSICI NELLE INTERMEDIAZIONI FINANZIARIE E L’INTELLIGENCE
La crisi finanziaria internazionale ha “inflazionato” di asset tossici le intermediazioni finanziarie, la gran parte delle quali si sono sviluppate in “piattaforme” di negoziazione non regolamentate, ad accessibilità ristretta, in cui soggetti, spesso non iscritti ad alcun albo nazionale, svolgono mediazioni facenti capo a giurisdizioni off-shore. Tali attività, per i potenziali contenuti fraudolenti, rappresentano una sfida innovativa per l’intelligence finanziaria.
Un ambito di interesse, per la sua estrema opacità, è la diffusione di garanzie basate su titoli, impiegate nel commercio internazionale, la quale ha consentito il “riciclaggio” (grazie all’attribuzione di rating massimi) di asset con emittenti di limitata affidabilità ed elevato rischio di insolvenza. Per il loro impiego in garanzia, detti titoli vengono acquistati (a prezzi estremamente ridotti rispetto al loro valore nominale) o affittati (offrendo l’effettiva titolarità degli stessi, per un dato periodo al costo di un canone, sulle “piattaforme” in cui detti titoli sono negoziati).
Roma, 23 maggio 2011