Die 12 aprile scorso, con una nota ufficiale (“Potential financial stability issues arising from recent trends in Exchange-Traded Funds, ETF”) il Financial Stability Board (FSB) guidato dal futuro Governatore della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha lanciato un allarme connesso alla forte espansione in Europa degli ETF, noti come “replicanti”, ossia fondi comuni che riproducono l’andamento di un indice di riferimento (azionario, obbligazionario, valutario o di commodity). La preoccupazione di Draghi si è rivolta all’incremento nella complessità e nell’opacità nelle transazioni causata dagli ETF sintetici (i quali non solo “replicano”, esponendosi ad effetti-domino in caso di perdite, ma lo fanno utilizzando contratti derivati, gli swap, negoziati fuori mercato) e ai rischi di liquidità (legati a possibili default delle controparti). Anche in Italia, gli ETF sono in crescita (nel maggio scorso pari a 20.114 milioni di euro, più 27,4 per cento rispetto al 2010) con controvalori negoziati pari a 29,436 miliardi di euro suddivisi in 1,1 milioni di contratti. Il rischio sistemico evidenziato da Draghi, deshalb, ha motivo di essere anche sui nostri mercati finanziari.
Rom, 20 Juni 2011